Quella dell’Antico Egitto è una delle civiltà più arcaiche e allo stesso tempo più complesse sorte in quella fetta di terreno fertile lungo le sponde del fiume Nilo. La sua storia si colloca tra il 3100 a.C. fino al 1786 a.C., periodo in cui susseguirono quattro grandi fasi: la predinastica, quella dell’Antico Regno, quella del Medio Regno e quella del Nuovo Regno che precede, per l’appunto, la disgregazione.
La civiltà egizia nacque in un contesto di complessa evoluzione dell’umanità stessa: pare siano state rinvenute tracce di insediamenti, in cui si usava praticare l’agricoltura, risalenti al 3500 a.C.! Fu proprio la presenza di un fiume (come accade di norma per qualsiasi tipo di stanziamento urbano) a sviluppare una cultura così fiorente e longeva. Il fiume Nilo infatti, grazie alle piene annuali, portava sì periodi decisamente fertili (grazie alla presenza del limo), ma anche di distruzione e devastazione: questo alternarsi di fasi ha permesso alla civiltà egizia di diventare un vero e proprio stato organizzato, capace di gestire con sapienza i periodi di ricchezza e di superare senza particolari sforzi i cicli di carenza e povertà.
Con lo svilupparsi di due Regni distinti, quello dell’Alto e del Basso Egitto, e con la loro unificazione nel 3000 a.C., si diede il via alla nascita del Regno Antico, quello che durante le sue trenta dinastie vide sorgere alcuni dei più famosi monumenti della storia dell’antichità. Parliamo ovviamente delle Piramidi di Giza (Cheope, Chefren e Micerino), della Sfinge e delle necropoli dove ancora sono custoditi i più immensi tesori dei più importanti faraoni di tutti i tempi.