Durante il periodo intercorrente tra il 640 e il 1570, l’Egitto entrò a far parte del mondo arabo. In un primo momento fu guidato da piccoli governatori che agivano per conto di califfi, gli Omayyadi di Damasco; solo in un secondo tempo gli Omayyadi furono detronizzati causando la rottura del mondo arabo.
L’Egitto, come uno stato comunque coeso, rimase sotto il dominio del cosiddetto Califfato Abbaside: i sovrani riuscirono addirittura a stabilire delle dinastie semi-indipendenti.
Uno degli avvenimenti più importante di questi tempi fu la conquista dell’Egitto da parte della dinastia tunisina di Fatimide, che portò, finalmente, la capitale a Il Cairo. Andiamo però con ordine e analizziamo passo dopo passo cosa avvenne realmente nel periodo della contaminazione araba d’Egitto.
Agli inizi della conquista musulmana dell’Egitto, questo faceva parte dell’impero bizantino (ossia dell’Impero Romano d’Oriente). Religiosamente parlando però rappresentava una realtà a sé: le genti bizantine infatti sostenevano il duofisismo (Gesù Cristo aveva due nature, una umana e una divina), mentre gli egiziani preferivano di gran lunga il monofisismo (Gesù Cristo aveva una natura congiunta tra umano e divino). Nonostante il potere bizantino si espresse a favore del duofisismo, si scatenarono all’interno del paese numerose controversie… Ma proprio in questo contesto così controverso, un esercito composto da 4000 arabi, venne spedito dal Califfo Umar per diffondere la dottrina dell’Islam nella terra dei faraoni. Le truppe avanzarono rapidamente, fino a raggiungere, nel 639, il delta del Nilo. Grazie all’ausilio di altri 5000 soldati arabi, arrivati in Egitto nel 640, i Bizantini vennero sconfitti definitivamente nella Battaglia di Heliopolis. Precisamente l’8 novembre 641 venne firmato un trattato ad Alessandria, senza che i Tebaidi opponessero alcuna resistenza.
Sebbene l’esercito Arabo fosse particolarmente convinto nell’andare alla conquista dell’Egitto, tra gli storici aleggia ancora una buona dose di scetticismo… Pare che un governatore d’Egitto, Ciro, Patriarca di Alessandria, si fosse venduto al nemico: alcuni pensano si fosse addirittura convertito all’Islam.
Nonostante i vari tentativi di Bisanzio di recuperare i territori perduti, gli Arabi riuscirono per molto tempo a mantenere il controllo sulla terra dei faraoni, fino a che, nel 1517, l’Egitto venne conquistato dagli Ottomani.