Menphi, o anche Menfi, fu la capitale dell’Antico Regno dell’Egitto, dalla sua costituzione, nel 2700 a.C. fino alla sua disgregazione nel 2200 a.C.. Di seguito, nel periodo del Regno Medio, diventò capitale del primo distretto, anche detto nomos, del Basso Egitto.
Oggi la città è del tutto scomparsa, ma possiamo ammirarne i resti a 19 km a sud alla città de Il Cairo, sulla sponda ovest del Nilo.
Tornando alla storia di questa stupenda città, è bene ricordare che fu fondata da Menes o Narmer, primo sovrano della I dinastia dell’Antico Egitto. Egli unificò i due regni, il Basso e l’Alto Egitto, fondando per l’appunto la prima dinastia thinita. La città raggiunse il massimo splendore solo sotto la VI dinastia; il nome Menfi per l’appunto deriva dai termini mn nft (traslitterato come Mennefer) ossia “Splendido Monumento”.
Secoli dopo, con lo spostamento della capitale a Tebe, la città perse del tutto la sua importanza: durante l’occupazione persiana essa fu sede della satrapia e addirittura con la fondazione di Alessandria d’Egitto, Menfi decadde definitivamente.
Molte delle bellezze dell’antichissima città di Menfi, ci rimangono grazie alla stupenda necropoli di Saqqara, situata a soli 30 km dalla città de Il Cairo. La necropoli di Saqquara copre un’area di circa 7 km per 1,5. Essa era considerata come la necropoli reale fino alla III dinastia, poi venne sostituita dalla più famosa necropoli reale di Giza e ancora in seguito dalla Valle dei Re a Tebe.
Nell’area della necropoli di Saqqara i reperti di maggior interesse risalgono alla III dinastia e comprendono la famosa piramide di Djoser. Essa è circondata da un possente muro di cinta alto dieci metri, costituito del candido calcare della pietra di Tura. Il sito archeologico ci sono anche una dozzina di piramidi accessorie di regine e principi in diversi stati di conservazione. Ricordiamo tra le tante quella di Unas, un sovrano della V dinastia, la quale ospita uno dei migliori e antichi esempi di testo delle piramidi. Questa specie di iscrizioni rituali, le quali illustrano la vita dopo la morte, sembrano essere precursori del Libro dei morti del Nuovo regno.
Saqquara, oltre alle piramidi, offre un gran numero di tombe a mastaba (costruzioni tombali a forma tronco-piramidale). Tra le tanti ricordiamo quella di Haremhab, ultimo sovrano della XVIII dinastia, realizzata da lui stesso prima della sua ascesa al trono. Da visitare anche il Serapeo, una galleria di tombe, scavata nella roccia, dove dovevano essere conservati i corpi mummificati dei tori Api, adorati da Menphi, personificazione del dio Ptah. Nei pressi del Sarapeo è presente un gruppo di statue di epoca tolemaica, conosciute con il nome di “Circolo dei filosofi”: comprendono immagini di grandi pensatori greci come Omero, Esiodo, Pindaro e Platone…