Il periodo che segue la Seconda Guerra Mondiale è abbastanza travagliato per il mondo egiziano. Il movimento nazionalista cominciò a vedersi in completa opposizione alla dipendenza dalla Gran Bretagna. Ne scaturì un vero e proprio malcontento nei confronti del re corrotto Faruq che poi terminò, nel 1952, in un vero e proprio colpo di stato.
Durante la notte tra il 22 e il 23 luglio, le forze armate del movimento Liberi Ufficiali, guidato da Nabuib e Nasser, occuparono i ministeri, le stazioni radio e anche la capitale Il Cairo.
Alle 7.30 del mattino del 23 luglio, fu annunciato a tutto l’Egitto che si era appena consumato un colpo di stato e vennero anche comunicate le motivazioni per il quale questo atto era necessario: salvare e liberare la Patria.
Immediatamente Naguib fu proclamato Capo del governo, mentre il re Faruq fu costretto all’esilio. La monarchia fu abrogata solamente nel 1953 e finalmente Naguib fu proclamato primo presidente della Repubblica Egiziana. Nonostante questo primo successo, le dimostrazioni di forza non sembravano essere terminate anche all’interno del Consiglio del Comando della Rivoluzione. Nel novembre del 1954 Nasser assunse il potere, ponendo agli arresti domiciliari il suo vecchio compagno di rivoluzione Neguib.
Il 23 giugno del 1956 fu eletto Presidente della Repubblica. La sua politica era rivolta a tessere forti reti con gli stati arabi; nello stesso anno della sua elezione, il rifiuto della Banca Mondiale a intervenire economicamente per la costruzione della diga di Suez, portò il presidente a nazionalizzare la Compagnia del canale di Suez, creando non poco malcontento in Gran Bretagna e Francia. La crisi con gli stati europei fu un pretesto bello e buono per l’invasione dell’Egitto da parte di Israele… Il conflitto durò poco, anche grazie all’intervento dell’ONU e alla costante pressione di Stati Uniti e URSS che inviarono dei contingenti in zona di confine tra Egitto e Israele.
A succedere a Nasser arrivò, nel 1970, il vice presidente Sādāt. Insieme alla Siria, negli anni settanta, andò alla guerra del Ramadan contro Israele: in questo frangente conquistò la nomina di “Eroe dell’attraversamento”. Negli anni ottanta invece colpì duramente sia organizzazioni musulmane, sia organizzazioni cristiane copte, ordinando ben 1600 arresti. Il 6 ottobre, a causa del suo estremo autoritarismo, fu assassinato durante una parata a Il Cairo.